LA NATURA INSEGNA

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IL BIACCO E I PASSEROTTI

Oggi voglio raccontarvi un fatto accadutomi quando ero ancora una ragazzina e facevo le scuole medie. A quei tempi vivevo in un paesino di montagna a stretto contatto con la natura, tipo Hedi per intenderci https://it.wikipedia.org/wiki/Heidi_(serie_animata_1974).

Era primavera come adesso, nel pomeriggio portavo a pascolo le pecorelle e siccome mi piaceva molto leggere, avevo sempre con me un libro. Quel giorno mi ero messa comoda, seduta su una scarpata con la schiena appoggiata al tronco di un albero, mentre leggevo tenevo d’occhio il gregge che bucava in un prato. Trascorsi alcuni minuti durante i quali ero concentrata sulla lettura, un passerotto https://it.wikipedia.org/wiki/Passer_domesticus iniziò a volare e cinguettare vicino (ma non troppo) a me. Inizialmente non ci feci molto caso, ma quando si avvicinò quasi fino a toccarmi alzai lo sguardo incuriosita, saltellava avanti indietro, con le ali aperte emettendo trilli acuti mentre un altro, più distante faceva più o meno la stessa cosa. Sapevo che i passeri sono molto diffidenti nei confronti degli esseri umani e rimasi sorpresa da quel comportamento; perplessa chiusi il libro e mi mossi in avanti per osservarli meglio.

A quel punto accadde un fatto che mi fece drizzare tutti i peli per lo spavento e ancora oggi se ci ripenso mi vengono i brividi; dall’albero sul quale ero appoggiata scese strisciando precipitosamente un rettile nero https://it.wikipedia.org/wiki/Hierophis_viridiflavus che spaventato più di me, fuggì verso il boschetto dietro l’albero. Io balzai in piedi e mi allontanai guardando in alto verso la chioma dell’albero, allora capii cos’era successo: tra i rami c’era un nido con dentro dei piccoli che avevano rischiato di finire nelle spire del rettile e ora i genitori stavano intorno a loro felici. Erano riusciti nello scopo e io rimasi talmente meravigliata dal coraggio e dall’arguzia che avevano mostrato nel difendere la loro prole, che ancora oggi a distanza di tutti questi anni ricordo perfettamente le sensazioni che ho provato.

Vi ho voluto raccontare questa storia per dirvi che la natura è una grande maestra e questo. badate bene, non dobbiamo dimenticarlo mai.

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