
Introduzione
Cosa ci spinge costantemente a desiderare di più, nonostante le benedizioni evidenti che già possediamo? Questa riflessione è scaturita da una semplice domanda di un’amica, un interrogativo che ha scosso la mia percezione della vita e mi ha condotto alla scoperta del minimalismo e della gratitudine.
Quattro chiacchiere
Quando, parlando del più e del meno, un’ amica mi ha posto una domanda: “Che desiderio esprimeresti guardando una stella cadente?” mi è venuto da sorridere. Ho provato molte volte da bambina a cercare di vederne una senza riuscirci, quindi per me avere la possibilità di avvistarne una è già un regalo. Poi ho risposto senza nemmeno pensarci molto dicendole che in realtà non ho un desiderio da esprimere. Ho la salute, un tetto sulla testa, ho di che vivere e una famiglia di cui essere orgogliosa. Ci sono persone che vivono di stenti e, se penso a loro, mi ritengo molto fortunata, quindi cosa si può volere di più dalla vita? I soldi? Non dico che siano inutili sarei un’ipocrita. Semplicemente mi bastano per vivere in modo dignitoso. Lei mi ha guardata come fossi un astronauta e mi ha risposto che sono cose scontate che lei invece avrebbe da chiedere altro. A questo punto mi sono chiesta: perché non ci accontentiamo mai? Perché dobbiamo sempre cercare di più? Per quale motivo non siamo mai contenti di quello che abbiamo? E voi ve lo siete mai chiesto? Io si e alla fine ho capito che la risposta sta nel Minimalismo.
Stanze ingombranti
Ogni volta che mi alzo al mattino sento la necessità di guardare la giornata che mi aspetta con gratitudine. Sono contenta di quello che ho e di quello che faccio. Vado in bagno e lo trovo caldo e rilassante; ho smesso del tutto di truccarmi e quindi ci sono poche cose essenziali per l’igiene, in cucina i piani sono sgombri da elettrodomestici e utensili vari e tutto induce alla calma. Aprire il guardaroba e trovare i miei capi d’abbigliamento in ordine per colore, mi rende facile la scelta dell’outfit della giornata.
- Prima invece, mi alzavo che ero già stanca, andavo in bagno dove trovavo diversi tipi di saponi, detergenti intimi, creme da giorno e da notte, più di un asciugamano. Per non parlare dei profumi e deodoranti! Aprivo l’armadietto e trovavo: smalti, lime per unghie, acetone, cotone inoltre c’erano prodotti per capelli shampoo, balsamo, schiuma, lacca phon, piastre e diffusori. Quante cose per due persone!
- Quando poi andavo in cucina le cose non miglioravano, tutti abbiamo una cucina con il forno, ma io ne avevo più di uno, un mixer, un bollitore, la macchina del caffè, il frigorifero combinato e la lavastoviglie. Per non parlare del pentolame e delle cibarie, c’era talmente tanta roba da sfamare due persone nell’arco di mesi. Avevo piatti e bicchieri per un esercito di persone e usavo sempre quelli di carta convinta di fare una cosa giusta.
- Nel salone oltre al classico divano e tv avevamo la Play Station, il decoder wifi, l’impianto stereo e la nostra amica Alexa.
- In camera, al mattino quando aprivo il guardaroba, non sapevo mai cosa indossare, eppure era pieno di vestiti! Così ne compravo di nuovi che finivano puntualmente insieme a tutti gli altri.
Eppure basterebbe apprezzare quello che si ha perché di sicuro è bastevole per le nostre necessità. E qui ci è scappata pure la rima!
Filosofia Minimalista
Quando ho iniziato il cammino verso il minimalismo, lo percepivo come un cambiamento verso il decluttering e il “less is more” senza pensare all’aspetto filosofico di questa corrente di pensiero. In realtà è l’aspetto più importante direi fondamentale iniziare ad approcciarsi al minimalismo con occhi diversi. Essere grati anche solo per il fatto di esserci, per avere la possibilità di leggere articoli come questo e per tutte le piccole cose di ogni giorno. Nel precedente articolo ho parlato dell’importanza di sorridere, ebbene abbinare la gratitudine a un bel sorriso è la formula segreta per aprire tutte le porte, è così semplice eppure così complicato da mettere in pratica che vediamo invece accadere l’esatto opposto. La gente non si guarda neppure in faccia quando s’incontra, ognuno bada ai fatti suoi stando bene attento a non dare confidenza a nessuno.
Conclusione
Ecco io in queste righe voglio dire grazie a chi mi segue e a chi mi legge, io scrivo con amore e passione cercando di aiutare chi ne ha bisogno a migliorare se stessi e la propria esistenza in questo mondo così flagellato da guerre e pandemie. Non ho la presunzione dei grandi numeri e follower, voglio solo seminare pillole di semplicità nel cuore delle persone per poter vivere con serenità nel rispetto di se stessi e degli altri. Non c’è niente di più bello nel ringraziare se stessi e chi ci sta vicino.
E voi avete mai ringraziato? Vi siete mai fermati a guardare un cielo stellato e avete avuto la fortuna di vedere una stella cadente? Vi auguro una buona vita e ci sentiamo al prossimo articolo. Nel frattempo provate a dire grazie.