Tutti sono uguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una uguale tutela da parte della legge. Articolo 7 della Dichiarazione dei diritti umani (ONU 10/12/1948)

Treccani definisce la giustizia come: “Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge”. Purtroppo la realtà è ben diversa e a me piace pensare alla giustizia come a un sano equilibrio relativo al rispetto personale e sociale del singolo individuo.
L’Italia registra quasi 1000 errori giudiziari per il costo di 29 milioni di euro ogni anno. Mi viene da pensare che, considerando quelli non noti, il numero sia molto più alto. E’ evidente che il nostro sistema giudiziario purtroppo è fallace e inadeguato. Giustizia e legge non vanno d’accordo. Si dice che la legge non ammette ignoranza ma io lo trovo ingiusto nei confronti di una fascia di popolazione debole e povera. Dobbiamo essere tutti degli avvocati per ottenere giustizia?
Bisogna stare molto attenti a non incappare nelle maglie burocratiche della giustizia anche quando si è convinti di avere la legge dalla nostra parte. Purtroppo non si sa mai in che direzione la macchina giudiziaria possa andare e spesso non è quella che pensiamo noi. Vi faccio un elenco delle difficoltà alle quali si può andare incontro nell’affrontare un processo.
- Il tempo. Ci vogliono anni per giungere a una sentenza, per darle esecuzione e per ottenere un rimborso. Ci sono stati processi in cui ci sono voluti anche 30 anni per giungere alla conclusione. Porto alcuni esempi: in media per le esecuzioni immobiliari ci vogliono 5 anni e per una procedura fallimentare 7 anni.
- I costi. Gli avvocati costano, se si considera che un avvocato penalista con esperienza guadagna in media 70 mila euro l’anno si ha la misura di quanto sia la parcella di un avvocato in una causa. Non tutti possono permettersi di pagarsi un buon avvocato.
- I rimborsi. Anche se alla fine del calvario giudiziario si è giunti a una sentenza favorevole, per ottenere il risarcimento passerà del tempo e sarà comunque di meno rispetto a quello preventivato. Nel frattempo, in alcuni casi, se ne esce stanco e defraudato della vita precedente e niente sarà più come prima.
- Le carceri. Nel caso le cose si mettano male si può finire in galera ingiustamente. Il sistema carcerario italiano è uno dei più retrogradi dell’Europa, le persone quando vengono rilasciate sono peggiori di quando sono entrate. Alcune volte muoiono all’interno delle strutture (vedi il caso Cucchi). Le carceri sono sempre intasate, mal strutturate e prive di un programma rieducativo per i detenuti.
- Errori giudiziari. Le vittime di malagiustizia sono molti e alcuni hanno fatto parlare i media per molto tempo. Ne cito qualcuno: Enzo Tortora noto conduttore televisivo accusato ingiustamente di traffico di stupefacenti, ne uscì assolto ma distrutto. Giuseppe Pinelli morto precipitando da una finestra della questura di Milano mentre lo stavano interrogando in merito all’esplosione di una bomba a piazza Fontana. Non è mai stata chiarita la dinamica della morte. Gigi Sabani anche lui famoso conduttore televisivo indagato nell’indagine di vallettopoli, assolto dalle accuse e comunque danneggiato come artista e come persona. Stefano Cucchi di cui ho già parlato sopra, morto per le percosse ricevute in carcere da due carabinieri.
La legge non è giusta, non non tiene conto del fattore umano tutto è standardizzato e segue delle procedure uguali per tutti. Ma la legge non può essere uguale per tutti. Siamo eroi o antieroi? La risposta è nel mezzo e dipende dal contesto in cui ci troviamo. Può capitare di trovarsi coinvolti involontari in una rissa e per questo finire comunque in galera. Paga il giusto per il colpevole e il cinema ne ha tratto ispirazione per numerosi thriller, solo che nei film il malcapitato alla fine ottiene giustizia.