Per davvero crediamo di doverci rassegnare ai cambiamenti climatici?

La parola doomismo deriva dall’inglese “doom” che significa letteralmente “condannato”. Si riferisce all’atteggiamento pessimista e rassegnato di molte persone nei confronti dei cambiamenti climatici. Di fronte all’ormai diffusa consapevolezza di tutto ciò, ci si pone in modo arrendevole proprio come farebbe un condannato a morte.
In un precedente articolo ho parlato in modo esaustivo dell’inquinamento e delle conseguenze sull’ambiente. Infatti l’anno appena trascorso è stato caratterizzato da: alluvioni, trombe d’aria e caldo anomalo. Purtroppo sono stati battuti tutti i record, è innegabile e nello stesso tempo direi anche sconfortante. Questa presa di coscienza però, non deve renderci pessimisti come sta già accadendo; è vero abbiamo un problema (la vita è fatta di problemi) ma abbiamo anche più di una soluzione. Si stanno facendo conferenze sul clima, esistono molte associazioni ambientaliste e inoltre si sono mobilitate centinaia di persone in tutto il mondo nelle manifestazioni con il Fridays For Future.
- COOP27. Si è tenuta una Conferenza sul clima lo scorso Novembre a Sharm el-Sheik durante la quale si è dibattuto molto sui provvedimenti da prendere in merito ai cambiamenti climatici. E’ stato raggiunto un accordo per istituire un nuovo fondo avente lo scopo di sostenere gli stati più vulnerabili e quindi più poveri.
- Barcellona. A partire dal 2024, tutti gli studenti universitari dovranno frequentare un corso obbligatorio sulla crisi climatica. La decisione è stata presa proprio in seguito alle manifestazioni durate 7 giorni da parte di un gruppo ambientalista. Ogni anno l’ateneo spagnolo sforna 14mila studenti è un buon inizio nella sensibilizzazione dei giovani.
- Cina. La Cina produce la maggior quantità di emissioni di gas serra, ma nel 2022 ha registrato una diminuzione pari all’8% in quattro mesi. Una cifra record, la più alta negli ultimi 10 anni.
- U.S.A. Legislazione storica sul cambiamento climatico. Il senato approva l’“Inflation Reduction Act” che prevede il taglio del 40% di emissioni di CO2 entro il 2030.
Oltre ai punti sopra descritti, ci sono una serie di segnali positivi. Per esempio c’è stato un incremento delle vendite di auto elettriche, rispetto al 2020, del 41% in tutto il mondo. Molti azionisti stanno investendo sulle energie rinnovabili. E’ aumentata in tutto il mondo la richiesta di Green Skills (professionisti nell’ambito della sostenibilità ambientale) dell’8% ogni anno per cinque anni.
Conclusioni
Il mondo sta cambiando, le industrie si stanno evolvendo, la scienza scopre nuove frontiere. Abbiamo strumenti, conoscenze e innovazioni tecnologiche per far fronte alla crisi climatica, non dobbiamo perdere la speranza di un mondo migliore.
“La speranza non ha niente a che vedere con l’ottimismo, non è la convinzione che ciò che stiamo facendo avrà successo. La speranza è la certezza che ciò che stiamo facendo ha un senso. Che abbia successo o meno” (Václav Havel).