
Ho già sviluppato questo argomento nei precedenti articoli: La libertà, Xenofobia ed Effetto Matilda però volevo approfondirlo da un punto di vista differente. Tutti sappiamo che la questione dei diritti umani e delle libertà civili è uno dei temi più importanti del nostro tempo. In particolare, la lotta contro il razzismo e la discriminazione è un aspetto cruciale della promozione dei diritti umani. Ma facciamo un po’ di storia:
Quelli elencati di seguito sono solo alcuni dei casi più eclatanti di violazione dei diritti umani:
- Apartheid in Sudafrica (1948-1994) L’apartheid era un sistema di segregazione razziale in vigore e si basava su una serie di leggi atte alla separazione fisica tra le diverse razze con la creazione di quartieri. Gli individui di diverse razze non potavano relazionarsi tra di loro e l’accesso a servizi come l’educazione e la sanità era limitata in base alla razza. Solo nel 1990, il presidente sudafricano Frederik de Klerk abolisce l’apartheid e libera Nelson Mandela da una detenzione durata 27 anni. Mandela aveva lottato contro la segregazionismo razziale e fu il primo presidente sudafricano non di colore.
- L’Olocausto durante la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) E’ stato uno dei crimini più atroci della storia umana, con conseguenze a lungo termine per le vittime e i loro discendenti. Furono commessi crimini contro l’umanità nei confronti di ebrei, i rom, testimoni di Geova e altri gruppi minoritari considerati “indesiderati” dal regime nazista di Adolf Hitler in Germania. Sei milioni di ebrei furono uccisi in tutto il continente europeo e oltre un milione di altre vittime. Il ricordo dell’Olocausto rimane una parte importante della cultura contemporanea e della storia mondiale
- Segregazione razziale negli USA Fu una politica di discriminazione verso le persone di colore che si verificò dal 1865 al 1968. E’ stata combattuta con diverse forme di protesta, come i boicottaggi, le marce, le azioni legali e le rivolte.
- Il massacro di Srebrenica in Bosnia (1995) Fu il peggior crimine di guerra in Europa dal termine della Seconda Guerra Mondiale. Le forze serbo-bosniache uccisero oltre 8000 uomini e ragazzi con l’obiettivo di eliminare i maschi musulmani bosniaci della zona, considerati un pericolo per la realizzazione del Grande Serbia.
- La pulizia etnica in Ruanda (1994) Anche questo è uno dei peggiori della storia. Per più o meno 100 giorni vennero massacrate circa 800.000 -1.000.000 di persone. L’odio fra diverse etnie, molto diffuso nonostante la comune fede cristiana, costituì la radice scatenante del conflitto.
- Il genocidio armeno in Turchia (1915-1917) E’ stato riconosciuto ampiamente come tale da tutta la comunità internazionale anche se i turchi hanno sempre rifiutato questa definizione. Fu perpetrato dal governo turco-ottomano dell’epoca e portò alla morte di circa 1,5 milioni di persone di origine armena. Senza considerare le deportazioni e le persecuzioni che ne sono derivate.
Sono stati compiuti dei passi avanti negli anni, ma c’è ancora molto da fare per migliorare la situazione riguardante la discriminazione. Questa può assumere molteplici forme, dalla discriminazione razziale ed etnica a quella basata sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere , sulla religione, sulla disabilità e sulla classe sociale. Purtroppo, in Italia si registrano ancora episodi di insofferenza razziale nei confronti di richiedenti asilo e rifugiati provenienti dall’Africa. Queste persone arrivano in frotte con i barconi della speranza, rischiando la vita, quando nei loro paesi sono in corso guerre e carestie che rendono impossibile la sopravvivenza Dovremmo dimostrare empatia nei loro confronti e non costringerli a vivere in condizioni precarie in strutture sovraffollate e con servizi sanitari e sociali insufficienti. L’Italia è un paese multietnico secondo i dati dell’ISTAT, relativi al 2021, la percentuale di stranieri residenti in Italia è pari al 9,8% della popolazione complessiva, ovvero circa 5,8 milioni di persone. Non è pensabile e tantomeno tollerabile fare discriminazione dei diritti umani e della libertà civile a tutte queste persone.
“La diversità è una ricchezza, non una minaccia” – Papa Francesco