
Introduzione
Si fa un gran parlare del minimalismo ma cosa ne sappiamo in realtà? Di certo non si tratta di un trend o una moda del momento come si tende a pensare ma bensì di uno stile di vita. L’origine di questa corrente di pensiero è da ricercare negli anni 60 quando un gruppo statunitense creò l’architettura minimalista. Con il tempo ha influenzato tutti gli altri settori fino ai giorni nostri diventando, in certi casi, uno status e perdendo così la sua peculiarità principale. E’ importante capire che dobbiamo stare bene con noi stessi e questo non necessariamente può avvenire seguendo uno stile di vita minimalista. Ricordiamoci che non siamo tutti uguali e che ricercare la riprova sociale non è sempre la scelta giusta. Per poter capire cosa è giusto per ognuno di noi bisogna sperimentare.
Definizione di minimalismo
Essenziale è questa la parola adatta ha definire il minimalismo. Liberarsi del superfluo per concentrarsi sulle cose sostanziali e indispensabili senza però estremizzare e di questo ho già parlato nel mio precedente articolo. Questo processo di “pulizia delle cose inutili” è utile a focalizzare l’attenzione su ciò che è funzionale alle nostre necessità e conta veramente nella nostra vita. Uno stile di vita più sano e semplice rivolto alla ricerca dell’essenza può dare benefici inaspettati al corpo e allo spirito.
Minimalismo non è sinonimo di privazione
Cerchiamo di chiarire un equivoco comune: molti pensano che essere minimalisti significhi vivere con il minimo indispensabile, ma non è così. A volte, questo fraintendimento ci porta a nutrire un’idea negativa del minimalismo, dimenticando il suo vero significato. In realtà, essere minimalisti non ha a che fare con il numero di oggetti che possediamo, ma piuttosto con il valore e la qualità che questi hanno per noi. Ad esempio, una tazza di porcellana può sembrare superflua a qualcuno se non suscita in lui alcuna emozione o non ha un utilizzo specifico. Però, per qualcun altro, quella stessa tazza potrebbe avere un significato speciale, anche se può sembrare incomprensibile a prima vista. Un aspetto importante da ricordare è che gli oggetti non hanno una data di scadenza. Siamo noi a decidere quando una determinata cosa non ci serve più e, spesso, siamo sempre noi a realizzare in seguito che in realtà ne avevamo bisogno e decidiamo quindi di ricomprarla. Quante volte ci è capitato di non riuscire a trovare lo stesso oggetto di cui ci siamo privati e di rimpiangere la nostra decisione? Il minimalismo, quindi, riguarda la consapevolezza di ciò che ci circonda e di come queste cose influenzano la nostra vita. Non si tratta di privarci, ma di selezionare ciò che ci serve veramente e che ha un significato per noi.
Perché adottare uno stile di vita minimalista
I benefici di uno stile di vita minimalista sono molteplici: la libertà dal bisogno di possedere, l’apertura verso esperienze gratificanti. Ma quello che io considero il primo in assoluto è la riduzione dello stress e dell’ansia. Viviamo costantemente in stato di stress tanto che ormai non ci facciamo più caso impegnati come siamo nella corsa del criceto. Toglierci di torno il superfluo utile solo ad apparire non ci toglierà lo stress ma ci aiuterà molto a calmare l’ansia. Quante volte siamo riusciti a liberarci di un “amico” per renderci conto solo dopo quanto ci faceva star male?. Io le chiamo relazioni tossiche e tutti noi prima o poi le incontriamo nella vita.
Minimalismo nelle diverse aree della vita
Personalmente credo molto nel minimalismo. L’ho sperimentato su me stessa e su tutto ciò che mi circonda. Ho riscoperto come è più semplice spolverare e pulire mobili ingombri di inutili cianfrusaglie e stanze prive di tende, tappeti e quadri. Indossare capi che stavano nell’armadio da decenni evitando così inutili spese. Essere più consapevoli di come e quanto spendo tenendo il conto in un diario. Smettere di lavorare per dedicarmi alle mie passioni come quella di scrivere e studiare. Intrattenere relazioni sociali con persone migliori di me e trarne insegnamento. Sono molteplici i campi dove poter praticare il minimalismo c’è solo da decidere da che parte cominciare.
Conclusioni
In questo mondo dove si guarda solo alle apparenze e al consumismo c’è bisogno di fermarsi ha riflettere. Non corriamo dietro al primo pifferaio che passa perché così fan tutti. Cerchiamo di essere consapevoli di noi stessi, andiamo alla ricerca della verità e non soffermiamoci sulle frivolezze. Il minimalismo può davvero fare la differenza per chi ha capito che questo modo di vivere della massa non fa per lui. Proviamo a sgomberare la mente da pregiudizi, preoccupazioni e rilassiamoci. Il nostro spirito ne ha bisogno anche se non ce ne accorgiamo e ricordate che la vita è brave. Non bisogna arrivare al traguardo finale con rimpianti ma con la consapevolezza di aver vissuto e non di essere sopravvissuti.