Nel mondo in cui viviamo gli esseri umani, specie gli occidentali sono affetti da una “malattia” insidiosa: il consumismo. Nel vocabolario Treccani, il consumismo viene definito come fenomeno economico-sociale tipico delle società industrializzate, consiste nell’acquisto indiscriminato di beni di consumo, suscitato ed esasperato dall’azione delle moderne tecniche pubblicitarie, le quali fanno apparire come reali bisogni fittizi, allo scopo di allargare continuamente la produzione. La pandemia che ancora stiamo vivendo, ha un po’ attenuato questo fenomeno, ma il trend è rimasto uguale, è sufficiente guardarsi intorno o nei social per vedere uomini effemminati, donne che sembrano uscite da riviste di gossip e animali domestici che hanno perso la loro identità sessuale plasmati a piacimento dei loro padroni. Lo so che adesso molti di voi smetteranno di leggere questo articolo, ma io non posso fare a meno di inorridire davanti a tutto questo, per me l’apparire è solo la brutta copia dell’essere e più cerchiamo di apparire e più smettiamo di essere. Per questo motivo penso che dovremmo rivedere le nostre priorità e ritrovare i nostri valori, non mi stancherò mai di dire che la strada della semplicità e la migliore. Parliamo di cultura, che rappresenta un valore per la maggior parte di noi: in Italia secondo i dati raccolti dall’ISTAT nel 2020 il 20,1 % della popolazione italiana possiede una laurea, rispetto all’andamento dei paesi UE (32,8%) sembra un po’ poco. Io penso invece che non sempre la cultura può essere un valore, o meglio un persona plurilaureata può non avere cultura di se stesso e questo è il nocciolo della questione. Io non ho mai conseguito una laurea, ammetto questa mia lacuna, però cerco sempre di avere la mente aperta alla conoscenza e con l’avvento di INTERNET si ha accesso a una fonte inesauribile di spunti, articoli, nozioni, approfondimenti, tesi di laurea. Però si preferisce leggere fake news sui social e fare complottismo nei vari blog, invece di andare a trovare fonti scientifiche per capire come funziona una ricerca. La terra è piatta… nooo è il cervello che è piatto!!

BUCANEVE Il fiore del bucaneve viene associato al passaggio dall’oscurità invernale alla serenità primaverile. Diventa quindi un simbolo di speranza per il futuro e di purezza