
“Chi legge è immortale” Roberto Saviano
Tengo a precisare che in questa serie di articoli, nei quali vi consiglio la lettura dei libri che mi hanno colpito, non voglio fare pubblicità agli scrittori ma bensì invogliare le persone a leggere. In Italia purtroppo sette persone su dieci non leggono e noi siamo quasi gli ultimi in Europa come lettori. A tal proposito vi rimando all’articolo: La cultura e l’istruzione dove spiego bene questo aspetto.
“Come delfini tra pescecani” di François Morlupi
Introduzione:
Questo libro appartiene al genere letterario Noir. E’ un ramo dei polizieschi caratterizzato da una forte atmosfera di tensione, pessimismo e disperazione. I romanzi Noir si concentrano spesso sul lato oscuro della società e dell’umanità, presentando protagonisti spesso ambigui e complessi, e ambientazioni cupe e opprimenti. Il genere Noir ha avuto un’influenza importante anche nel cinema, con molti film che si ispirano alle atmosfere e ai temi del genere.
Presentazione:
François Morlupi è uno scrittore italo-francese lavora in ambito informatico in una scuola francese di Roma. Oltre a questo ha scritto altri libri e ha ricevuto numerosi riconoscimenti vincendo anche il Premio Scerbanenco. Questo libro è il primo di una serie ambientata nella capitale italiana; Roma occupa una parte dominante di tutte le vicissitudini della squadra investigativa del quartiere Monteverde. Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice Salani nel 2021 ed è balzato subito in testa nelle classifiche dei Noir più venduti di quell’anno. L’immagine della copertina rappresenta il dualismo della vita. E’ divisa a metà in orizzontale: la parte superiore mostra un’auto parcheggiata davanti a un edificio con un uomo in procinto di salire una scalinata. La parte inferiore sembra il riflesso della precedente, infatti riporta l’auto ma le persone sono due e l’edificio appare mosso con una scritta in alto che sembra un murales.
La trama:
La storia si svolge tra passato e presente. La squadra di Monteverde è formata di cinque elementi e tutti hanno difetti e debolezze, di sicuro non sembrano degli eroi. Senza spoilerare vi posso anticipare per esempio che il commissario Ansaldi è un uomo obeso, ipocondriaco e ansioso. Deve gestire la sua squadra composta da due uomini e due donne. Viene trovato un uomo impiccato: all’apparenza sembra un suicidio ma grazie all’intuito dell’agente Eugenie si scopre essere un omicidio. Questa donna mi ha colpito molto con il suo attaccamento al lavoro e la sua mancanza di empatia. Riesce a incutere soggezione e timore a chiunque abbia a che fare con lei; questo la favorisce nelle indagini ma la rende ostica nelle relazioni umane.
Le mie impressioni:
Mi è piaciuta molto la lettura di questo libro, la trama è ben strutturata con colpi di scena ben impostati. I dialoghi risultano coinvolgenti a tratti anche umoristici. Mi sembrava di vederli per esempio quando inseguivano un sospettato o quando discutevano tra di loro prendendosi in giro. Consiglio senz’altro la lettura di questo libro a chi piace il genere ma anche a quelli che preferiscono i libri dei grandi colossi americani. In Italia ci sono scrittori altrettanto bravi che meritano senz’altro di essere letti. Questa è la copertina:

“Chi legge vive mille vite, chi non legge ne vive solo una”. – Joanne Harris